Esiste un preciso momento in cui l’individuo, estraendosi dalla Realtà, sperimenta la perdita di se stesso e sprofonda in una cappa ipnotica dove la Verità si capovolge: è reale ciò che appare, e falso ciò che realmente è. E allora per incanto l’adattamento alle strutture socioculturali e storico-religiose, o il rifiuto di queste, coattamente diventano i soli modelli su cui l’individuo, ignaro, basa la propria esperienza di vita in questo mondo.
Un viaggio temporale nella vita dei sensi prende forma, legando costui indissolubilmente ad un ineluttabile destino di fallimento, sofferenza e morte. Addormentato, egli vive di fantasmi e di allucinazioni che crede veritieri: invero, privo di Dignità ontica professa la morale della ragione e vive di opinioni. Essere un leone e credersi un gatto, seppur ignoranti di professione, è comunque un incubo da folli.
L’uomo per ritrovarsi nella propria Realtà interiore deve quindi uscire dall’inganno della dissimulazione e dall’oppio della giustificazione, per passare attraverso un’esperienza inevitabile e necessaria: il disincanto. Tale processo consiste nello scendere con i “piedi per terra” e vedere le cose per come sono, per essere in grado di accettare che tanto del suo pensare di essere “in questo modo” o “in un altro” è in realtà utilizzato per coprire, mantenere, evitare, reprimere e soffocare tutto ciò che non appare adeguato agli ideali preconcetti a cui per un incantesimo, identificato nel suo stesso riflesso, si è conformato.
Il disincanto dunque è la corretta astrazione che strappa il velo e induce una cocente disillusione, ed è anche, a nostro avviso, il solo atto consapevole che apre ad una visione più ampia, uno spostamento di cosxienza, da cui osservare con equanimità la paura e il rifiuto che la falsa natura umana dimostra verso la stessa Divinità che la anima. Attualmente l’umanità è catturata dalle apparenze e a vari livelli vive sotto l’influenza di questa falsa natura, fino ad esserne vittima indifesa.
Hermes
Tratto da Un Tuffo dal Profondo – La Fonte Inesauribile (La Sacra Realtà, Atto III): clicca qui per info e per leggerne un estratto gratuito