Il più gran servizio che si possa rendere all’umanità, il fondamento certo e più sicuro del suo vero progresso, della sua gioia e perfezione, è quello di preparare o di trovare la strada per la quale l’uomo individuale e dunque collettivo possa trascendere definitivamente la limitazione del senso del sé inferiore e falso, dell’egoità umana, finalmente libero dall’ignoranza, dalla ristrettezza dell’incapacità, dalla disarmonia della dualità e dal gioco infimo del piacere-dolore.
Con la ricerca dell’Eterno, iniziati alla liberazione della lenta evoluzione della Natura, è più facile raggiungere lo scopo collettivo e altruista che l’idealismo profano cerca di proporre alla nostra evoluzione. Tuttavia, questo resta ed è solo e sempre uno scopo secondario.
Trovare, conoscere, possedere e fruire della Conoscenza divina, della vera Gnosi, la Cosxienza e la natura divine, e vivere nel e per il Divino: è il nostro vero Scopo e la sola perfezione a cui dobbiamo aspirare. L’altruismo intellettuale, la filantropia, il servizio all’umanità sia laico che religioso sono un ideale mentale o morale, non una legge di vita spirituale.
Se solo ai fini spirituali l’impulso alla sommissione e all’abnegazione del sé personale viene a sommarsi a quello di servire l’umanità o il mondo, ciò non proviene dal piccolo ego, né più dal senso collettivo della specie, ma da qualcosa di più occulto e profondo che supera l’uno e l’altro, in quanto si fonda sull’assoluta certezza che il Divino è ovunque ed in tutto, e il Lavoro che viene svolto non è compiuto per Amore all’ego o alla specie, ma squisitamente per Amore al Divino e alle Sue opere, riguardanti la specie, il collettivo, il gruppo, o il singolo uomo.
Il più gran Servizio dunque è servire questa inesauribile Sorgente trascendente, questo Essere, questa più ampia e vasta Cosxienza.
Hermes
… da «Un Tuffo dal Profondo» («La Sacra Realtà – Atto III»), Sei Altrove Edizioni – estratto gratuito del libro: clicca qui
