Finché in noi rimangono prioritarie le preferenze, i desideri, le attrazioni e la potente fascinazione verso il mondo esterno, la nostra Verità interiore continuerà ad essere velata, distorta e offuscata dalle ombre che noi stessi generiamo e che, ignari, riversiamo nel mondo.
Per riprendere contatto con l’Essenza, il primo Lavoro da fare è quello di rivolgersi all’interno di sé per imparare a dominare, dirigere e correggere i movimenti della personalità, affinché divengano espressione sincera della Voce interiore.
Non basta solo pensare e voler cambiare, poiché spesso, catturati dalle mille ombre del desiderio compensativo, il pensiero si offusca e la volontà dimentica di volere. Un’ardente Aspirazione è auspicabile e forse indispensabile per tale impresa: il Fuoco radiante dell’Aspirazione genera fiducia ed entusiasmo; è la sola Forza in grado di discriminare e rifiutare i movimenti istintivi abituali e meccanici della personalità.
Persistendo in questa “inversione” di rotta, da fuori a dentro, giorno dopo giorno, in noi sorge un nuovo sole.
Grazie alla pratica quotidiana, barlumi di consapevolezza cominciano a profilarsi sempre più copiosi rischiarando la forza, il sentimento e i pensieri, che lentamente diventano potenti fari che indicano la via dell’Essenza.
Senza sincerità non è possibile avanzare di un passo in questa impresa; l’insincerità, innanzitutto verso se stessi, è il vero muro da abbattere.
Si nasce nudi, e nella morte torniamo nudi, perché nulla si porta con sé.
Questa eterna verità accompagna da sempre gli audaci e gli eroi ed è essenziale ogni qualvolta si muore alla condizione di cosxienza precedente per rinascere a quella successiva.
L’arte del morire vivendo è realizzazione in vita, ed è pratica per quanti, arditi in Essenza, porgono tosti lo sguardo verso la luce dell’Aurora.
La compagnia d’Altrove