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La mente sensoriale vive per l’illusione: da una parte si àncora disperatamente alle cose e agli eventi, al tempo che fu, e dall’altra pronostica e ha paura della malattia e della sua morte, il suo annientamento, il vuoto della solitudine della sua stessa divina vacuità.
Chi si identifica pienamente definendosi attraverso la sua mente sensoriale è simile a un cadavere vivente e, non volendo riconoscersi tale, ricerca incessantemente sensazioni ed emozioni che lo fanno sentire libero e vivo, seppur in fondo è rinchiuso in una prigione mentale fatta di alibi compensatori.
L’io vive di miserie e si costringe a considerarle verità per non andare verso la sua stessa rovina.
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H. H.