“L’Amore rivolto al Divino non dovrebbe essere il sentimento vitale che gli uomini chiamano di solito con questo nome; questo infatti non è Amore, ma solo un desiderio vitale, un istinto d’appropriazione, un impulso a possedere e monopolizzare. Non solo questo sentimento non è l’Amore divino, ma non gli si dovrebbe permettere di mescolarsi minimamente allo Yoga. Il vero Amore per il Divino è un dono di sé libero da richieste, pieno di sottomissione e di abbandono; non avanza pretese, non impone condizioni, non mercanteggia, non si lascia andare alla violenza della gelosia, dell’orgoglio e dell’ira, perché queste sono cose estranee alla sua natura”.
Sri Aurobindo, Lettere sullo Yoga – Vol. II, Edizioni Arka – Milano