Oltre l’oblio

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Compito della Realizzazione, e di ogni forma di Iniziazione, è di “reintegrare” l’Essere nella sua essenziale natura.
Non si tratta di imparare nuove nozioni o di fare un corso di miracoli, ma di percepire l’Esistenza con altre modalità.

L’erudizione non porta a niente; la comprensione arriva quando “viviamo” un particolare stato di cosxienza. Fino a quando si idealizza la Realtà non si può uscire dalle apparenze.
La Realtà sfugge al pensiero che oggettiva attribuiti, tendenze verso obbiettivi che possano completarlo, compierlo.
Il pensiero costruisce immagini con cui crogiolarsi o baloccarsi; l’immagine del bene, del male, l’immagine della famiglia, del lavoro, ma innanzitutto l’immagine di sé stessi: ma tutte queste immagini non hanno niente a che fare con la Realtà.
La realtà immaginata non è né assoluta né irreale, ma una semplice “apparenza”, un fenomeno transitorio che appunto appare e scompare, cresce e decresce, nasce e muore.

Dobbiamo riprendere contatto con la nostra vera natura, risolvendo questa seconda natura apparente, artificiosa ed illusoria che ci siamo creati e che ci ha fatto disconoscere la nostra origine Divina.
L’anima, caduta nell’oblio di sé, deve risvegliarsi e “ricordarsi” ciò che realmente è.

 

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H. H.

 

 

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