Omoastroghenia: l’Arte di Contemplare la Memoria [Parte II]

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Tutta la memoria contenuta nel nostro cervello e la memoria planetaria conservata in quella che gli iniziati chiamano dimensione e sostanza akashica – la stessa sostanza magnetica a cui gli psicologi danno il nome di Immaginario o inconscio collettivo e i mistici di mente universale – è composta di immagini archetipiche, all’uomo accessibili in modo naturale attraverso intuizioni, rivelazioni, ispirazioni, miti e riti. Le immagini astrali sono, per intenderci, come quelle dei sogni e il cervello non le distingue da quelle della cosiddetta realtà perché, come dicono i sapienti, “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
Vi è un’ulteriore difficoltà nell’uomo nella comunicazione degli archetipi: ciascun ente operante nella psiche è monotematico. Questa è un’informazione da tenere in massima considerazione poiché ci svela che ogni archè, la cui attività è costruire forme, ha un ruolo e una memoria specifica che esprime in un comportamento univoco e ripetitivo. L’archè del corpo mentale, l’io mentale per intenderci – il purusha indiano – costruisce solo pensieri. A sua volta ciascun pensiero minore associato al pensiero primo è un sottoindice, un aggregato che collabora per dare forma a quel pensiero specifico e a quello soltanto. Esiste, quindi, una forma archetipica per ciascun pensiero, sentimento, emozione, istinto e azione. Ogni emozione emessa come attività del corpo emotivo è un archetipo a sé stante, un “figlio” per così dire, di quell’archetipo che ripete pedissequamente l’attività memorizzata; attività che in definitiva nell’uomo diviene un comportamento attivato da uno specifico stimolo esterno oppure da una specifica sensazione interna. Onde per cui, riuscire a cambiare la memoria comportamentale di quell’archetipo significa riprogrammare il modello specifico a cui si attiene. Il modello di riferimento che il Verbo originario ha “stampato” nella sua memoria è tanto forte quanto un istinto a cui non può sottrarsi un’animale. Eppure, se quel modello procura sofferenza alla cosxienza, sarà la stessa sofferenza che spinge la cosxienza a cambiare quello specifico modello contribuendo a sciogliere il karma sovrastante. Ogni comportamento archetipico che procura dolore-sofferenza, e dunque alienazione e Solitudine, è riferito sempre alla sperimentazione del karma personale. La memoria archetipica è investita di questa funzione così da rivelarne il proprio Dharma. Quando la cosxienza riesce a trasformare un modello archetipico costituente la personalità, di fatto scioglie ed elabora quella parte di karma inerente a quello specifico tema.

Pertanto, se tante immagini negative di natura inconscia possono condizionarci negativamente, è altrettanto vero che invertendone la polarità le stesse si rivelano perfetti strumenti per liberarci dalle maglie della sofferenza. Lavorando su di un’immagine rispondente alla qualità di un Archetipo, ad esempio il pianeta Saturno, la Luna o Nettuno, conoscendone le qualità e le specifiche del piano in cui opera, possiamo trasformare la memoria di una abitudine negativa stimolandola a ricreare un modello armonico più congruo al nostro equilibrio interiore e dunque al nostro scopo evolutivo. Apprendere, conoscere e usare le immagini archetipiche che operano nell’uomo, quale cosxienza incarnata, permette di comunicare correttamente le informazioni ai corpi interiori costituenti la personalità (fisico, emotivo e mentale) così da armonizzare le abitudini meccaniche comportamentali evolvendoli cosxienzialmente. Attraverso l’armonia dei nostri spazi interiori possiamo assolvere al compito di redimere la materia grezza, la natura inferiore nell’uomo, evolvendola a guisa di Anime incarnate e cosxienti verso gli infiniti cieli superiori.

L’Omoastroghenia è la conoscenza delle proprie origini attraverso la simmetria degli astri, e quale arte CONTEMPLATIVA apre un’innovativa panoramica sul destino dell’uomo, e su molti aspetti si rivela decisiva per comprendere l’anima archetipica – Anima Mundi – più profondamente mistica della natura magica universale di cui siamo cellule inscindibili e dunque parte integrante.
Senza contemplare la realtà magico-simbolica e archetipica che anima la vita organica nell’intero universo non è possibile comprenderne le forze e le qualità racchiuse nella potente forza immaginativa dell’uomo. Omoastroghenia opera in questo campo di esperienza, creando un’atmosfera simile ad una rugiada sottile che tutto accarezza e pervade, donando all’intero panorama astroghenico individuale una tonalità unica, toccante e irripetibile.
Nella lettura del Sigillo personale i numeri, i gradi, la geometria, le lettere, l’architettura, i glifi, la mistica, gli aforismi, la filosofia, la musica e non per ultimo l’intuizione, fanno sì che l’Arte Astroghenica divenga lo strumento rivelatore a cui non sfuggono i vari livelli degli eventi umani e celesti. Tutto è imbevuto di un linguaggio che quanto più è ambiguo, astratto, simbolico, mistico, polivalente, equivoco, polare, tanto più è in grado di rappresentare la coincidenza analogica e sincronica degli opposti, esaltandone l’identità multidimensionale del diverso e la diversità dell’identico.
Questo metodo di indagine è un caleidoscopico fluire di immagini simbolo (inscritte nell’inconscio individuale e collettivo), in continua corrispondenza con le emozioni e i sentimenti, e di tutti quei pensieri a cui l’Essenza nell’uomo dona luce, forza ed energia.

All’interno di questo coacervo di attività interiori l’Ars Reminiscendi offre una possibile mediazione fra la capacità della mente umana di produrre immagini, vista come il segno distintivo del suo essere in armonia con il cosmo, e la prova effettiva della sua potenzialità creativa molto spesso inutilizzata.
Il linguaggio dei simboli è fatto di imagines agentes e quando penetrato e svelato ne evidenzia gli innumerevoli incontri fra iconico e linguistico, consentendo una concreta trasformazione delle strutture comportamentali – costituite da simboli – che compongono il palazzo della Memoria individuale e collettivo. Essendoci perfetta corrispondenza fra macrocosmo e microcosmo, parole e forme, realtà e simbolo, immagine e oggetto, l’evocazione simbolica-archetipica crea un gioco teatrale, una mimos, in grado di produrre – ad un primo e più rozzo livello – indicazioni ispirate, scritti e conoscenze mondane e, a livelli sempre più profondi, di pervenire, grazie alla rivelazione, ai segreti più occulti e nascosti della realtà psichica individuale penetrandone la sfera intuitiva spirituale. I simboli Astroghenici esaltano la capacità dell’Intelletto di produrre continuamente immagini e nessi che mettono in relazione le molteplici sfere del visibile e dell’invisibile svelandone qualità e potenzialità altrimenti vissuti nel sogno di una sterile concezione unilaterale della vita.

L’Ars Reminiscendi è atto immaginativo in sincronica analogia con i Simboli interiori, in cui l’azione della Voluntatis Supremae disvela l’Opera multidimensionale archetipica dell’universo di cui tutti possiamo essere figli coxienti o anime erranti. Nell’universo nessuno è senza Padre e senza Madre.
L’Omoastroghenia, Magia Naturale, è Arte Contemplativa della Memoria

Figlio e Figlia uniti, nell’Amore come ordine organico dell’Esistenza, desti intonano il Verbo Celeste


Hermes

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