Poiché per giungere alla propria Vera natura è necessario abbattere la barriera della personalità di facciata, il Lavoro su di sé ha sempre richiesto al neofita di trasformare le proprie azioni e i modelli schematici di comportamento che sono, appunto, manifestazioni della falsa personalità.
Una parte dello sforzo per disidentificarsi dalla personalità consiste nel cessare di essere rigidi e chiusi, ristretti ed egoisti, diventando invece aperti, recettivi, abbondanti e compassionevoli. Tuttavia, il solo invito a non essere egoisti è un modo inutile e velleitario di affrontare la personalità.
Alcune delle nostre paure e deficienze ci rendono avidi e scissi, ma non smettiamo certo di esserlo solo perché qualcuno ce lo dice oppure ce lo mostra. Quando siamo pronti, la Grazia opera per noi attraverso i nostri pensieri, sentimenti e azioni.
Il Lavoro nella pratica quotidiana mette in corrispondenza l’aspirazione personale con la Forza universale della vita; è questa Volontà divina che, attraverso di noi, è in grado di realizzare una più ampia e vasta Cosxienza.
L’uomo consapevole, al fine, sa di essere un attivo operaio del Divino.