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Il pensiero attivo è la pura intenzione che piega i sogni ad occhi aperti in una linea di pensiero dinamica ed enucleata, che possiede scopo, motivo e direzione. Per “pensare”, dobbiamo affrontare la massa di materiale associativo che circola nella nostra mente, setacciarla, discriminarla metodicamente riducendola ad una sintesi comprensibile e utilizzabile nella quotidianità.
Nella pratica dell’osservare i propri pensieri si accumulano rapidamente informazioni su molti aspetti di sé. Si impara ad osservare Corpo, Essenza e Personalità; le loro abitudini cristallizzate, stati d’animo, schemi di pensiero associativi e credenze non esplorate; i desideri contraddittori, la competizione per le risorse, il funzionamento inutile e dispendioso. Sebbene rivelatrice, questa massa di autoconoscenza di per sé non può influire concretamente sul cambiamento interiore. A chi serve la capacità di riconoscere la propria reattività se non riesce a frenarla? A cosa serve osservare gli stati d’animo di paura e rabbia, delle preoccupazioni e dell’ansia, se si resta sotto la loro egemonia?
Osservare la meccanicità delle abitudini nel tempo permette di riconoscere il prezzo che si paga per esse. La funzione del pensiero attivo aiuta a vedere come il fantasticare e il distrarsi isola dalla Realtà, e come la reattività non governata inibisce costantemente la dimensione emotiva che, in uno stato di contrazione reiterata, colora tutto ciò che sente con un atteggiamento di competizione o disfattismo.
Grazie al potere sull’astrazione, la funzione del pensiero attivo può aiutarti a comprendere questo ampio corpo di esperienza, quantificarlo e incapsularlo in una parola, in una breve frase o in un’estrema sintesi. Questi processi, una volta assimilati e padroneggiati, sono come formule magiche che ricordate all’occorrenza ti riportano in contatto diretto con la Realtà.
La prossima volta che ti sorprendi a fantasticare, a sentirti contratto e solo, ad avere fretta o a rimuginare, intona la tua formula magica e metti l’abitudine faccia a faccia con il prezzo cumulativo che ti chiede di pagare; sarà molto facile vedere se ti conviene lottare per Essere o restare nelle tue pantagrueliche idealizzazioni.
Il Lavoro è motivazione intenzionale, è imparare ad amare la Realtà così com’è. Al contrario, opporsi alla realtà è come cercare di insegnare a un asino di parlare ― non c’è speranza.
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Hermes
Iniziare a mettere “l’abitudine” faccia a faccia con il prezzo cumulativo che mi chiede di pagare, ha segnato l’ascesa da un dramma lungo quanto la mia vita. Dal profondo della mia anima… grazie. Respiro!