Un mirabile strumento di orientamento quotidiano è poter toccare con mano il proprio stato ipnotico di sonno.
Possiamo affermare che se siamo svegli solo nei momenti in cui scorgiamo le nostre identificazioni, allora di norma dormiamo per tutto il resto del tempo. Per cui, in questa condizione, si prendono decisioni nel sonno, si lavora nel sonno, si studia nel sonno, si fa l’amore nel sonno e si intrattengono rapporti umani nel sonno. L’illusione è il pane quotidiano nella meccanicità sperimentata nel sonno: una vita-non-vita che spesso viene definita “ciò che sono”, “ciò che ho scelto”, “la mia vita”… e così via.
Nei momenti di Autosservazione, possiamo cogliere la differenza fra lo stato in cui siamo in Presenza e ci ricordiamo di noi e lo stato in cui siamo identificati in qualche schema e stiamo dormendo. È indispensabile cogliere la differenza fra questi due stati di Cosxienza, che creano due realtà differenti.
L’uomo che non ha mai provato ad emanciparsi dalla condizione ipnotica non può essere cosxiente dell’inutilità derivante dal trascorrere la propria vita nel sonno. Finché dorme e crede di vivere nel film che definisce “vita”, sembra che vada tutto bene e, come spesso accade, si è anche ferocemente attaccati a questa illusione.
Moltitudini di umani credono e pensano di essere liberi nonostante siano catturati dalla compulsione mentale che, irrequieta, viaggia tra passato e futuro, “sedotta” dal tempo. Come i figli di Cronos, siamo mangiati e mai digeriti. La Magia di tutto questo processo è che non accade nel mondo là fuori, ma solo nella nostra testa, senza avere il minimo dubbio che questo stato possa essere un sonno autoindotto, una propria creazione, reale nelle forme, certo, ma non nella sostanza.
Un Vero Lavoro di Risveglio conduce a non pensare e a non credere più a nulla se non prima di aver preso Cosxienza tramite la diretta esperienza.
Hermes
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