Gioia

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Le gioie del mondo sono schiavitù, perché sono causate dall’ottenimento della cosa desiderata; la brama, l’ingordigia, la gelosia, il rancore, il possesso sono tutte manifestazioni di tale schiavitù; è il timore della perdita che paralizza la gioia sfuggente di questo possesso.
Il piacere dell’esaltazione dei sensi non è gioia, e neanche l’emozione sentimentale che la personalità chiama amore, sempre effimero e transitorio.
La Gioia del mondo si spegne a causa della sofferenza della perdita e del dolore. La vera Gioia, impersonale, ignora la sofferenza e il dolore che usa invece come suo combustibile.

La Gioia è un movimento del Fuoco Vivente, che commuove l’anima con una vibrazione e un’atmosfera della sua stessa natura. Questo stato può essere prodotto solo se la causa, fisica o psichica, ne aumenta la vitalità con una dilatazione della Cosxienza.
La Pace si conquista, la Gioia è generata solo dall’accettazione del Reale. Ogni tristezza è relativa, opera di negazione e confessione di schiavitù; essa è impotente e sterile; l’assenza di Gioia è un suicidio lento.

Saggio è colui che cerca la Gioia in ogni esultanza che genera liberazione dalla schiavitù.

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H. H.

 

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