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Per un Mistico ogni risposta suggerisce una nuova domanda, e l’ignoto gli sta perpetuamente di fronte in un’infinita panoramica di relatività… un infinito paesaggio grigio di valori costantemente indeterminati ne sancisce ogni possibile esperienza.
La realtà è che tutti noi, compresi i più esperti indagatori dell’Assoluto, siamo dei prodotti della mentalità comune e della più bieca realtà del consenso. Il consenso offre appartenenza e questa sancisce le norme del compromesso.
Il compromesso è scissione, corruzione di autenticità, metro con cui si misura e con cui si è misurati. Il falso senso d’indipendenza, d’esclusività, impone adesione e fedeltà agli idoli contemporanei, modelli mondani a cui o si è devoti o si cerca di rifuggire.
I nostri punti di vista e le nostre credenze sono stati programmati in noi proprio da coloro che sono sempre stati i primi ad afferrare le torce e a dar fuoco al maniero. Ogni costruzione personale ideale può essere sgretolata dalle regole esercitate dal giudizio impositivo del sistema dominante, che non è mai fuori da noi, ma che alberga proprio in ognuno di noi. Ogni forma di rifiuto, o schieramento, alla cittadella del potere induce all’amore cieco, al conflitto, alla separazione, alla sofferenza. Ecco il tipo di veleno culturale contro cui la magia misterica dei folli è possibilità e rimedio.
Noi siamo folli, ma nati nella folla ed allevati dalla folla; e se, per qualche ragione, non ci sentiamo spinti ad allinearci, a far la spesa al centro commerciale, ad indossare l’ultima follia della moda, ad urlare istericamente ad ogni evento sportivo competitivo, ad entusiasmarci o a commuoverci obbedientemente ad ogni stucchevole assemblea mediatica, religiosa, politica o patriottica, rischiamo di essere spietatamente trascinati per i capelli e lacerati prima di aver potuto far pace con il dio giudizioso lodato dai mandriani… quel tipo geloso e vendicativo con la barba lunga bianca che subentra quando Babbo Natale se ne va.
Per un Mistico ogni risposta suggerisce una nuova domanda, e l’ignoto gli sta perpetuamente di fronte in un’infinita panoramica di relatività… un infinito paesaggio grigio di valori costantemente indeterminati ne sancisce ogni possibile esperienza. Il “Regno” è sempre a portata di mano.
La Visone mistica è una Possibilità, è la finestra aperta sulla Realtà, è il Balsamo per la cecità, è il Fuoco incolore che annienta lo spazio delle varianti. Il Mistico è figlio della Verità, è colui che nell’aspirazione all’autenticità rinuncia al limite ideologico delle folle. Come un dardo, si scaglia contro il suo stesso Sole, come un minatore scandaglia la sua stessa Terra, come un palombaro s’immerge nel suo stesso Essere.
Un vero Mistico, si definisce uomo residuale. Poche cose reca con sé, solo l’essenziale. Senza legami, per rinuncia o necessità, egli si incammina deciso in direzione del Sole dei Soli, attraversando metropoli d’idee consunte, di religioni in rovina, tra cadaveri di finti maestri, presso vestigia di ciò che è stato ed è naturale non torni. Apolide, è figlio del Momento. Folle, è Padre e Madre della sua stessa Follia.
Il misticismo è l’espressione di colui che è portatore di ciò che rimane dell’essere umano in senso proprio, dopo che l’epoca dell’umano ha ceduto il passo alla disumanità. Incorruttibile, egli è custode di ciò che nell’Uomo non può essere ulteriormente ridotto, compromesso, negoziabile, cedibile, pena la perdita della sua stessa umanità.
Mistico è colui che, per circostanza o per scelta, sceglie la potenza dell’impersonale al potere dei ruoli melodrammatici a cui le folle ipnotizzate anelano.
Il Lavoro di un Mistico non è una cosa stabile e ripetitiva, cambia costantemente e ha molte forme. Sebbene la disponibilità possa variare, e la forma del Lavoro possa cambiare radicalmente nel tempo, la sua natura non cambia mai, per quanto i molti possano cadere nella trappola delle convenzioni, devolvendo le loro intere vite di lavoro a forme morte del passato.
La trama della Realtà è tessuta nel Volto dell’Amata.
Quando un insegnamento muore prima di aver terminato il suo compito, ne compare un altro, che porta a termine ciò che era stato lasciato incompiuto. La Tradizione perenne è il filo d’oro che tesse la trama di ogni possibile Insegnamento.
Il lavoro di un uomo termina al calar del sole; il Lavoro di un Mistico non finisce mai.
Il Mistico non è mica del tutto folle, quando vuole atterrare sul Sole, vi atterra di notte…
Un Misterico 2024 risuoni dunque
nel Cuore di ogni folle dagli occhi di Sole.
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Hermes
– MMXXIII “TORMENTUM 635” –
Opera in marmo e pietra naturale
Buon 2024
dal Gruppo Altrove