Essere Esperienza

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Intrapreso il cammino interiore, per preservarsi da possibili errori è buona regola non credere ad alcuna cosa solo perché la si è letta o sentita dire; non credere a prescindere dalle tradizioni che ci arrivano vecchie ed alterate dalla babelica interpretazione umana; non credere a quello di cui molti parlano come illuminante, sacro e vero; né credere solo perché si è innanzi alla testimonianza di un’autorità o di un sapiente saccente; non dare per scontato una cosa perché delle probabilità parlano per essa, o perché per vecchia abitudine la si ritiene vera; non credere nella sola autorità di un Maestro o del predicatore di turno.
Il saggio accetta come Verità infallibile, e vive secondo essa, solo ciò che la sua personale ricerca traduce in viva esperienza, perché corrisponde alla propria emancipazione interiore, al suo bene e al bene degli altri suoi simili, e al suo intimo benessere.

La fede delle religioni è per i profani, e la fede cieca nell’eterogeneo tecnicismo spirituale, è dei volghi. La Fede invece come risultanza delle proprie indagini, saggiata dai propri atti compiuti come esperienza personale, è Scienza Ieratica, matura Cosxienza acquisita.

La Sapienza apre le sue porte solo all’esperienza consapevole, che è conoscenza diretta.

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Hermes

 

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