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Liberazione è la rottura di catene, di limiti, di costrizioni, di compromessi, di necessità, di identificazioni, è liquefare tutti i contenuti subcosxienti che ci imprigionano in un mero riflesso di cosxienza individuato a cui diamo appellativo “io”.
L’antinomia dell’individuo deriva da un’insoddisfazione di essere, da un’irrequietezza che lo sospinge a cercare lungo sentieri che sono ulteriori prigioni. La soddisfazione superficiale di istinti, emozioni, volizioni, sentimenti, appetiti è solo l’effetto della sua carenza ontica esaltata dalla scissura con la sua parte Divina.
È la parte, in quanto rimessa, che cerca la sua totalità; quindi possiamo dire che la carenza ontica, l’irrequietezza-incompiutezza dell’uomo è legittima, è sbagliata invece la direzione della sua ricerca e delle sue compensazioni.
Chi si perde nell’ombra, dimentica la Fonte.
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estratto da «Un Tuffo dal Profondo – La Fonte Inesauribile»,
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