Lo stato Originario

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Chi cerca di ritornare al proprio stato Originario, deve inevitabilmente affrontare l’ombra che dimora in se stesso, altrimenti la stessa spiritualità diventa semplicemente fonte di conforto e di compensazione.

Di norma si cercano compensazioni psicologiche per poter “campare” e protrarre il proprio ego all’infinito. I più cercano all’esterno quello che invece è all’interno; molti vogliono essere liberati dalle pene, continuando a promuovere le cause che producono quelle pene; i più, insomma, pretendono di essere amati e confortati, riconosciuti e illuminati.

La personalità umana è per sua intrinseca natura carente d’amore e avida di conforto, di essere accettata, desiderata, appagata proprio perché “non è”, e non essendo Realtà assoluta non potrà mai essere felice e compiuta per quanto possa ottenere o le si possa dare. E così passa da un desiderio all’altro, da un’istanza all’altra, da un evento all’altro, senza trovare un attimo di sollievo o respiro; tutto si dilata in un tempo che non muore mai.

Inserita in tutto questo mondo mutevole ed effimero, la spiritualità stessa, il “guardarsi dentro” diviene forma di compenso e non un atto di crescita e di visione interiore.

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H. H. 

 

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