Oltre l’impermanenza

È insita nella natura umana la spontanea esigenza di trascendersi e di porre traguardi che sono sempre al di là della sua stessa dimensione transeunte.
L’Insegnamento, la Filosofia perenne con la metafisica in generale, è nata col cosmo stesso poiché ogni particella dell’universo è protesa verso la sua totale reintegrazione esistenziale ed essenziale.
L’uomo è un essere di inquietudine, di transizione, ed è stato sempre impulsato a superarsi, ossia a scavalcare la sua stessa condizione naturale, a conquistare un aldilà spesso difficile a definirsi, ma che rappresenta, in effetti, negazione o rifiuto di ogni limitazione e, quindi, negazione del mondo composito finito delle apparenze.

L’uomo ha una naturale tendenza all’Assoluto, attraverso la quale è orientato a superarsi, ad Essere sempre più e meglio; il potente limite ch’egli incontra, catturato dall’anima di desiderio e identificato nei sensi, è costituito dalla costante ricerca di piacere, o potremmo dire, del godimento dell’idea che si ha della vita.
Tuttavia, il godimento di un particolare tipo di oggetto rivolto al piacere può portare felicità, ma non stabile benessere (il godimento, la soddisfazione, l’appagamento di qualunque ordine e grado è sempre duale, quindi conflittuale).
Questo Lavoro, invece, porta beatitudine e allo stesso tempo stabile Benessere, poiché la sua natura è al di là dell’impermanenza.

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La Compagnia d’Altrove

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