Rinascere ogni giorno

Ogni mattino rinasciamo ad un nuovo giorno.
Impariamo ad ascoltarci, osserviamoci con curiosa sincerità e mettiamo in primo piano il nostro volerci bene, il nostro benessere, il nostro Risveglio.
Immaginiamo la volontà di poter essere migliori di ciò che falsamente crediamo di essere, spostiamo l’attenzione verso la sincerità per accettare incondizionatamente ciò che siamo in questo preciso momento della nostra vita; uscire dall’idealizzazione di sé, dona quiete, pace, armonia d’essere.

Rivisitiamo gli stati d’animo, gli umori, i limiti e le difficoltà che ieri ci hanno negato l’armonia e la pace e riproponiamoci oggi di fare meglio, di essere più vigili per non ripetere la falsa abitudine a crederci troppo, o troppo poco; permettiamoci di imparare dai nostri errori per essere equanimi, semplici, umani, veri.
La nostra attenzione dovrebbe sempre restare focalizzata su quanto ci è utile per essere il vero centro della nostra vita.
Questo è un metodo infallibile per non dare tregua alla nostra natura inferiore impegnata nel melodramma quotidiano della mancanza, alla lotta ai fantasmi della giustificazione, alla lamentela meccanica e gratuita, alla nostalgia per il perduto, all’insaziabile bisogno di apparire, alla sete di possedere e di ottenere ad ogni costo.
Questi gli errori che quando giustificati e minimizzati, sono la causa prima che relega l’uomo negli angusti anfratti del condizionamento e dell’ignoranza.

Nel volerci plasmare ai rigidi sentieri imposti dal condizionamento in cui veniamo al mondo, abbiamo troppo spesso sviluppato l’abitudine di studiarci con giudizio; in fondo l’uomo ordinario, essendo incompiuto, percepisce un innato senso di manchevolezza, un mai abbastanza, un vuoto che crede di riempire con la quantità, col piacere e con gli oggetti che può possedere; tutto ciò al fine produce sistemicamente un occulto quanto insensato senso di colpa.
I pensieri che ci abitano, sudditi dell’istinto di sopravvivenza, si sono così indirizzati per meglio plasmarci all’immagine che il mondo esterno si aspetta da noi.
La consapevolezza invece apre nuove vie e ciascuno di voi, potenzialmente, può far riemergere la propria verità interiore e creare un nuovo sistema personale basato sulla vera espressione di sè.
Quando siamo rivolti dentro, si ha la netta sensazione di sentire la forza di questo nuovo inizio che ci sostiene incondizionatamente; ogni giorno si è certi che si può rinascere dissolvendo una piccola o grande parte costruita della nostra personale illusione e perfezionare la nostra vita.

Sentire la creazione che scorre nelle vene, è lasciare che un atteggiamento di curiosità verso il nostro stesso Essere faccia emergere un pensiero più accogliente, più sincero, più vero: questo modo di relazionarsi con se stessi è pura energia per la rinascita di chi siamo INTERIORMENTE.
Ciò che viene chiamata “realtà” corrisponde al grado di cosxienza che ciascuno è riuscito a raggiungere e che gli procura una determinata percezione degli esseri e delle cose. È credo comune che quando si parla della realtà, si tratta qualcosa di oggettivo, di esterno a noi, qualcosa su cui tutti possono trovarsi d’accordo. In apparenza è così, ma solo in apparenza. Perché per essere toccata, percepita e conosciuta, la realtà oggettiva, qualunque essa sia, deve necessariamente essere filtrata dalla nostra soggettività. È sempre la soggettività a dominare.Allora, quando si parla della “realtà”, molto spesso non si fa che parlare di se stessi.
Comprendere questo processo intrinseco alla Vita stessa, ci permette di allargare la nostra consapevolezza e prendere in mano la nostra vita per modellarla, rettificarla, perfezionarla plasmandola alla nostra Ragion d’ Essere. Allora la cosxienza dell’individuo può espandersi, ampliarsi, dilatarsi, fino ad ascendere ai più alti reami della consapevolezza.
Concretamente, questo implica il considerare la vita come un Presente permanente. Detto altrimenti di vivere la nostra vita quotidiana nella sperimentazione permanente per situarsi, riconoscersi, crescere, vivere pienamente; essere momento dopo momento.

In breve, vivere è essere allo stesso tempo; è osservare e sperimentare in piena consapevolezza la propria esperienza.
È questa naturale Presenza che segna l’era della Cosxienza.

Per la maggior parte del tempo, viviamo restando identificati ad un fatto, un avvenimento o una persona. Cerchiamo di attirare la “causa della nostra felicità” o di respingere “quella della nostra infelicità” questo significa che interpretiamo l’esterno come essendo differente da noi e responsabile del nostro benessere. Detto altrimenti, ci identifichiamo all’esterno, poiché esistiamo in rapporto a questo esterno.
In questo modo intratteniamo la nozione di tempo e spazio che plasma la nostra verità personale.
La giusta azione è volta a far cessare l’abitudine a cercare una validazione attraverso l’identificazione all’esterno, integrando così ciò che ci tocca perché consapevoli che questo è sempre un riflesso di noi stessi. Trattasi di aderire alla realtà, tale e qual’è, senza voler un’altra constatazione o un’altra realtà immaginifica da sovrapporvi. Identificati con la personalità esteriore, scivoliamo nel gioco del tempo “mentale” perdendo di vista la magnificenza della nostra esperienza di vita che si esprime momento dopo momento. Ci appartiene unicamente di rispondere a tutto ciò che ci tocca nella certezza assoluta che questo fa parte di noi ed è al servizio della nostra più sublime cosxienza.

La sola condizione con la quale possiamo essere in pace è di essere nella certezza assoluta che tutto è compiuto e quindi non essere più nell’illusione della mancanza. Per questo occorre smettere di concepire altra cosa da quello che è, vale a dire essere senza alcun giudizio sulla constatazione della nostra realtà attuale.

Così l’era della Cosxienza si traduce con la scomparsa dell’attuale nozione di spazio e tempo.
Questo non è accessibile al nostro mentale, questo non si capisce, non si spiega, si intuisce col Cuore.
Siamo tutti invitati a “votare” per la sperimentazione delle Presenza.
Tutto questo significa che la vita è una sperimentazione di non identificazione.

Hermes

Questo brano è stato anche letto e commentato in diretta nel corso della trasmissione “Gli Altronauti” su Radio Cooperativa del 21 febbraio 2020 (clicca qui)

Precedente Il Viaggio Successivo Alkimia

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.